Saving Mr. Banks

La famosa scrittrice inglese P.L. Travers, autrice del best seller Mary Poppins, decide di andare in California per incontrare Walt Disney, il quale le propone di trasformare il suo romanzo in un film. Inizia così, una lunga ed estenuante trattativa
    Diretto da: John Lee Hancock
    Genere: commedia
    Durata: 125'
    Con: Emma Thompson, Tom Hanks
    Paese: USA, UK
    Anno: 2013
6.7

Pamela Lyndon Travers scrittrice del celebre romanzo per l’infanzia Mary Poppins, vola a Los Angeles per discutere di una possibile trasposizione cinematografica della sua opera voluta da Walt Disney in persona, che tenta invano da anni di ottenere i diritti del libro.

É una classica storia di riappacificazione e buoni sentimenti quella che John Lee Hancock racconta in Saving Mr. Banks, insieme alla narrazione di come si realizzò il famoso film Disney del 1964 con protagonista Julie Andrews.
Pamela Travers è un’autrice risoluta che non desidera affatto cedere la sua creatura letteraria all’impero Disney e al suo modo produttivo di realizzazione delle pellicole. La Travers (interpretata con raffinatezza da Emma Thompson) si oppone al modella musical, all’allegria spensierata dei cartoni animati, impone la live action per la sua Mary Poppins e richiede serietà e realtà nel copione per una storia che per la scrittrice è profondamente personale e legata alla sua vita.
Andando avanti tra presente e passato e usando numerosi e retorici flashback della Travers bambina il film insiste troppo sul legame tra vita dell’autrice e sua la sua opera scritta, perdendosi in un didascalismo talmente esplicito da essere quasi irritante.
Dopo una prima parte dove con ironia ma anche con velato cinismo vengono messi in discussione tutti gli stereotipi dei film Disney, prontamente enunciati dalla Travers, il regista Lee Hancock si abbandona e si lascia sedurre dal mondo fatato e ovattato delle canzoni e dei balletti, dove un mellifluo Tom Hanks nei panni di Walt Disney, ci ricorda che è impossibile reprimere il fanciullo dentro di noi, che la fantasia e l’immaginazione aiutano sempre, e che in fondo la ritrosia e la sofferenza di Miss Travers erano solo la maschera dietro la quale si nascondeva il bisogno dell’universo disneiano, che finisce per travolgere tutti con un sorriso o una battura sagace.
In questo senso, Saving Mr. Banks sembra più un’operazione nostalgica, un dietro le quinte di come prese forma un film tanto amato e fa leva su due attori in gran spolvero.
Ma il disinteresse per una trama che non offre guizzi inediti e non cerca mai vie poco battute e scelte di messa in scena che puntano alla lacrima facile e al consolatorio schiacciano l’insieme di un prodotto altrimenti più che godibile.

A proposito dell'autore

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20 anni, diplomato al liceo linguistico. La passione per il cinema lo ha travolto dopo la visione di Pulp Fiction. Ha frequentato un workshop di critica cinematografica allo IULM. I sui registi di riferimento sono Tarantino, Fincher, Anderson, Herzog e Malick. Ama anche anche il cinema indie di Alexander Payne e Harmony Korine. Oltre che su CineRunner, scrive anche su I-FilmsOnline.