Street of Chance

In una strada di New York un uomo viene accidentalmente colpito dalla struttura di un cantiere che gli frana sopra. L'uomo accusa una perdita di memoria. Ritorna a casa e scopre che la moglie ha cambiato appartamento. Inoltre, scopre di essere inseguito da uno strano, misterioso uomo.
    Diretto da: Jack Hively
    Genere: noir
    Durata: 74
    Con: Burgess Meredith, Claire Trevor
    Paese: USA
    Anno: 1942
6.3

Il 19 Luglio 2022 è stato editato dall’etichetta Kino Lorber il VII cofanetto della serie Film Noir: The Dark Side of Cinema. Il cofanetto include Street of Chance, Enter Arsène Lupin e Temptation. In questa sede tratteremo del primo film, Street of Chance di Jack Hively, datato 1942.

Street of Chance, ovvero la strada delle possibilità. Sono infinite le possibilità narrative che ha davanti il personaggio principale interpretato da Burgess Meredith, Frank Thompson. Difatti il motore della esile vicenda (appena 74 minuti per raccontare svariati eventi narrativi) sta nell’incidente che capita a Thompson: passando sotto un cantiere pericolante, viene travolto dalla caduta dell’impalcatura. Questo trauma gli provoca una perdita di memoria a breve termine. Gli accadono due cose: 1- non ricorda che la moglie ha lasciato il suo appartamento e si è trasferita; 2- viene scambiato per il capo di una banda criminale. La prima trama viene esaudita in un quarto d’ora, dove si assiste allo stupore e poi alla ricongiunzione con la donna amata, la quale viene consigliata da Thompson di rifugiarsi dalla madre per sicurezza, perché sa di essere braccato da qualcuno che neanche conosce.

La seconda trama sviluppa l’intero intrigo criminoso. Thompson vaga impunemente per le strade della città cercando di ricostruire la memoria, mentre l’uomo misterioso e minaccioso continua a inseguirlo e per puro caso una donna, di cui lui non ricorda nulla, lo intercetta con grande spavento e lo ripara nel suo appartamento. La donna è Ruth Dillon, interpretata da Claire Trevor, che lo mette al corrente della sue attività criminose, mentre Thompson trasale in continuazione.

Così emerge un omicidio che porterà questa improbabile coppia, Thompson-Dillon, in una ricca dimora appartata dalla metropoli, immersa nella natura. Questa dimora viene messa in scena quasi come fosse una casa stregata, è il luogo dove è avvenuto l’omicidio ed è anche il luogo dove Thompson si imbatte in una strana vecchina immobilizzata sul letto, muta, che può comunicare solo con gli occhi. E’ qui che si dipana l’ultima mezz’ora dell’intrigo, che porterà alla rivelazione dell’assassino, come in ogni trama noir che si rispetti. Anche perché in questi crime movie degli anni ’40 i formalismi postmoderni non ci sono, i registi non sono autori e badano al concreto, piazzano le luci in modo avvincente, fanno sembrare ogni intrigo come se non fosse mai stato vista prima dallo spettatore.

C’è molto da imparare da questi sconosciuti maestri. L’edizione nuova di zecca della Kino Lorber non riesce tuttavia a diramare le righe del tempo, ancora visibili, soprattutto nella prima parte del film. L’immagine resta godibilissima e sontuosa. il mondo del noir degli anni ’40 ha ancora moltissimo da svelare, come nel nuovissimo cofanetto edito dalla Powerhouse Films Columbia Noir n.6: The Whistler, contenente tutti gli 8 film della saga dello “Whistler”, dal 1944 al 1948. E’ uscita il 27 Maggio 2024.

A proposito dell'autore

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Classe 1981, co-fondatore di CineRunner, ha iniziato come blogger nel 2009, ha collaborato con Sentieri Selvaggi. I suoi autori feticcio sono Roman Polanski e Aleksandr Sokurov. Due cult: Moulin Rouge (2001) e Scarpette Rosse (1948).