Monsters & Co.

Il mondo parallelo di Mostropoli si regge sull'industria del terrore Monsters & Co., in cui mostri ben addestrati lavorano per spaventare i bambini, le cui urla producono l'energia necessaria per la produzione di energia.
    Diretto da: Pete Docter, Lee Unkrich
    Genere: animazione
    Durata: 92'
    Paese: USA
    Anno: 2001
8.4

Il 13 Giugno 2013 è tornato al cinema in Italia Monsters & Co., nella doppia versione 2D e 3D. Aspettando l’uscita del prequel Monster University, il pubblico potrà vedere e in molti casi rivedere uno dei maggiori successi sia qualitativi che commerciali di casa Pixar.

Alla luce del successo che negli ultimi anni ha travolto la Pixar, che ha raggiunto nel campo dell’animazione CGI livelli di abilità filmica impensabili, Monsters & Co uscito nel 2001 per la regia di Pete Docter, è il film apripista che ha iniziato la stagione dei capolavori pixariani.
Prima di Monsters & Co. c’erano stati film ottimi come i due Toy Story e a Bug’s Life Megaminimondo, ma è con questa opera che lo studio d’animazione americano comincerà a metterà in mostra tutte quelle qualità narrative e stilistiche che gli hanno portato tanto successo.
Monsters & Co. riesce grazie a una fine scrittura a delineare con poche battute e azioni i suoi personaggi e a renderli indimenticabili allo spettatore. La coppia Sulley-Mike è forse una delle più riuscite insieme a Buzz e Woody. Una capacità in fase di sceneggiatura che non si ferma ai personaggi, ma anche nel saper creare un immaginario diverso ma anche complementare a quello umano, come può essere la città di mostropoli e i suoi abitanti,(credibili ancora oggi dal punto di vista formale, nonostante la CGI un po’datata.).
In fondo la Disney e la Pixar insegnano che non c’è troppa differenza tra animali, mostri e umani, i sentimenti che si possono provare sono gli stessi. E con i sentimenti e le emozioni Monsters & Co. ci sa fare e sa come donarli allo spettatore.
In un film d’animazione di 88 minuti c’è molta più intensità e poesia di molte pellicole drammatiche che impiegano molto, troppo tempo per far breccia su chi guarda. Basta ricordarsi il rapporto semplice ma meraviglioso della bambina Boo con Sully: scene buffe e slapstick che nascondono un grande cuore, quel cuore che sta alla base del film. Monsters & Co però non è malinconico, ci si diverte e si ride parecchio grazie ad un ritmo perfetto dato alla storia, che bilancia una prima parte più dialogata dove si introducono i tanti e originali personaggi e il loro mondo, rispetto ad una seconda parte dove c’è molta più azione e movimento, che culmina con la stupenda scena delle porte che introducono al mondo umano.
Impossibile non vederci in quella scena un richiamo al cinema stesso, una porta o tante porte che si aprono a tanti possibili mondi.
La Pixar e Monsters & Co. sono un po’questo, uno studio e un universo in cui è bellissimo perdersi, dove la naturalezza delle storie e dei personaggi colpiscono con forza, dove emerge il tema semplice ma puro sulla paura della diversità e il fatto che una risata è sempre meglio di uno spavento.
La riconversione del film in 3D appare obbiettivamente inutile visto il tipo di film poco propenso a sfruttarne la tecnologia, più consigliabile è recuperarlo nella versione 2D rimasterizzata.

A proposito dell'autore

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20 anni, diplomato al liceo linguistico. La passione per il cinema lo ha travolto dopo la visione di Pulp Fiction. Ha frequentato un workshop di critica cinematografica allo IULM. I sui registi di riferimento sono Tarantino, Fincher, Anderson, Herzog e Malick. Ama anche anche il cinema indie di Alexander Payne e Harmony Korine. Oltre che su CineRunner, scrive anche su I-FilmsOnline.