Scott Pilgrim vs. The World

L'adolescente Scott Pilgrim s'innamora della bella Ramona. Dovrà vedersela con la lega dei suoi ex per conquistarla.
    Diretto da: Edgar Wright
    Genere: commedia
    Durata: 112'
    Con: Michael Cera, Mary Elizabeth-Winstead
    Paese: USA
    Anno: 2010
7.5

Scott Pilgrim vs. the World è la prima commedia del nuovo millennio, in cui l’interfaccia tra i media (cinema, televisione, fumetti, videogame, videoclip, internet) cessa di esistere. In Scott Pilgrim vs. the world però lo scarto è allo stesso tempo violento e fluido. Violento perché il film propone un’orgia di visioni quasi demoniache a cui solo lo spettatore più giovane è abituato, fluido perché non si sente minimamente il peso di tutta la “zavorra” digitale, che rendeva per esempio nauseabonda un operazione come Speed Racer, il fallito tentativo da parte degli ex-genietti della computer-graphic Wachowski Bros. di rendere in immagini digitali pastello un fumetto.


Se Speed Racer e anche The Spirit di Frank Miller (ma adesso che ci penso anche Sin City era piuttosto freddo) avevano fallito in qualche modo il bersaglio (The Spirit comunque conservava un certo divertimento goliardico, se il film veniva preso per quello che era, ovvero una farsa allora ci si divertiva anche), Scott Pilgrim lo centra con una nonchalance e un senso della scena implosiva/esplosiva che dà alla testa e arriva dritta al cuore.

Edgar Wright, il regista è lo stesso di L’alba dei morti viventi, piccola fesseria horror, più una parodia che un horror, e non ci si crede quasi che sia lo stesso, perché riesce benissimo a mimetizzarsi e a mettersi al servizio della storia. Come ha fatto lo splendido Fincher di The Social Network.

Scott Pilgrim racconta una storia di amori adolescenziali interpretandola intelligentemente un campo, una battaglia tra cuori impavidi e cervelli fusi. Il ritmo alla Moulin Rouge! non dà mai alla testa e rifiuta il realismo giocando genialmente con la teoria dei segni, attingendo ai due media prefissati, il videogame e il fumetto.

Quindi, chi si è ritirato per l’ennesima volta davanti all’ultimo cine-comics U.S.A. è bene che si sotterri un’altra volta. Il cinema oggi è questo, se non vi sta bene rimanete pure con il cinema localista di Martone, il qualunquismo di Lucchetti, il cine-romanzetto da fiction-RAI di TornatoreGiordanaMuccino.
“Noi non credevamo” più ai cinemini italiani da un bel pezzo, perché vogliamo essere sempre sorpresi dalle invenzioni di Nolan, Fincher, e adesso anche Wright.
Aspettando l’orgia di Pixel in 3D di Tron Legacy.

A proposito dell'autore

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Classe 1981, co-fondatore di CineRunner, ha iniziato come blogger nel 2009, ha collaborato con Sentieri Selvaggi. I suoi autori feticcio sono Roman Polanski e Aleksandr Sokurov. Due cult: Moulin Rouge (2001) e Scarpette Rosse (1948).