Le avventure acquatiche di Steve Zissou

Steve Zissou è un ricercatore oceanografico, regista di documentari marini. Quando il suo mentore spirituale viene divorato dal fantomatico "squalo giaguaro", decide di inseguire lo squalo con l'aiuto di una squadra di collaboratori tanto squinternati quanto geniali.
    Diretto da: Wes Anderson
    Genere: commedia
    Durata: 119'
    Con: Bill Murray, Owen Wilson
    Paese: USA
    Anno: 2004
6.6

Vedere un film di Wes Anderson è come immergersi in un mondo a parte, un favoloso universo dei ricordi colorati del regista. Tra i vari universi vintage che Wes Anderson ha regalato al pubblico, l’immersione per eccellenza è quella ne Le Avventure acquatiche di Steve Zissou (2004).

Ispirato alla figura del documentarista-oceanografo Jacques-Yves Cousteau, il protagonista di questa commedia, interpretato da uno degli attori feticcio di Anderson – Bill Murray, ci viene subito mostrato in un periodo di crisi (tanto d’ispirazione che di coppia): i suoi documentari non incontrano più l’applauso del pubblico, anzi l’eccessiva drammatizzazione scade nel patetismo. Tutti i film di Wes Anderson presentano una serie di topoi (tanto da poter considerare i vari universi di cui sopra un unicum, la cui sintesi è Moonrise Kingdom Una fuga d’amore, 2012).
Quello della gloria sfiorita, del successo alle spalle, della fortuna perduta, ad esempio, lo troviamo qui, come anche nelle personali vicende di Royal Tenebaum e dei suoi tre figli. E si noti che è topos anche la maniera sgangherata con cui certi personaggi (i Royal e gli Steve) si ostinano a condurre le loro imprese, finendo per sfangarla sempre.
Narciso e cinico, Steve Zissou tradisce però una certa insicurezza, una certa suscettibilità al giudizio altrui. Addirittura, si mette in questione, pubblicamente (uno smarcamento non da poco rispetto all’archetipico collega Royal, che lo fa per finta).
Si potrebbe inferire, e riferire tutto a un problema irrisolto con la figura paterna. Un problema tipicamente adolescenziale, e difatti il tema appartiene, nel magicomondo di Wes Anderson, al macrotema dell’adolescenza (altre declinazioni sono la gelosia tra fratelli, le scenate capricciose).
Il padre è sempre il grande assente nell’universo andersoniano: ha abbandonato la famiglia (I Tenebaums, 2001), è un morto (Il treno per Darjeeling, 2007), oppure non se ne sa assolutamente niente – tranne che suo figlio non vuole avere bambini per evitare di diventare padre (come nel nostro film). E allora passando attraverso due/tre notthing hill, le celebri inquadrature simmetriche e gli immancabili ralenti, gli arditi zoom e insomma tutta la wesandersonistica della regia, la finale riconciliazione di Steve non è forse tanto quella con una bestia che voleva ammazzare per vendetta, ma quella con un nodo irrisolto.
Il nostro irresistibile Zissou dismette finalmente i panni del Peter Pan e, sui titoli di coda, lascia intendere di aver finalmente liquidato i suoi problemi con il ruolo paterno.
Le avventure aquatiche, che è anche film su come si fa un film – qualcosa che si inserisce nel filone metacinematografico alla 8 ½ e nelle sue figurine di autori-in-crisi-d’ispirescion, produttori e boom-man – come del resto la filmografia tutta di Wes Anderson, è una commedia che non vuole raccontare la realtà, ma che nemmeno la tradisce, ed è pertanto un’innocente apnea nello spiritoso, un’immersione in un colorato mondo spensierato e senza il peso della gravità, quello dei nostri 11 anni e mezzo, «l’età – come afferma Zissou, o meglio quel Peter Pan di Anderson – l’età che preferisco».

A proposito dell'autore

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Nato nel 1990 in Puglia. Laureato in Lingue e Culture Straniere all'Università degli Studi di Perugia con una tesi sul webdocumentario, vive a Parigi, dove cerca di specializzarsi nel campo della scrittura e realizzazione di documentari e si tartassa il fegato con interminabili notti di birra. Con alle spalle articoli per webzines, interviste e collaborazioni al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia e IMMaginario 2.0, ha co-realizzato il webdocumentario www.lamemoriaelaferitawebdoc.com