Il cavaliere oscuro

Il Cavaliere Oscuro se la deve vedere con la banda del terribile Joker. La resa dei conti non risparmierà nessuno.
    Diretto da: Christopher Nolan
    Genere: drammatico
    Durata: 152
    Con: Christian Bale, Heath Ledger
    Paese: USA
    Anno: 2008
7.8

Quello di Nolan non era un lavoro da poco, anzi, era una vera e propria impresa: far dimenticare in un colpo solo i due episodi “fondativi” di Burton e quelli colorati fracassoni e tronituanti di Schumacher che nulla aggiungevano al progetto burtoniano e che avevano fatto arrabbiare non poco gli esegeti soprattutto del nuovo Batman. Nolan ha deciso di basare il suo aggiornamento delle vicende di Batman sui fumetti di Alan Moore, ricostruendo totalmente il look del supereroe. La voce roca e la postura leggermente declinata, l’atteggiamento di riserbo costruiscono l’immagine più di un vendicatore notturno afflitto dai traumi del passato e deciso a combattere le creature della notte che non di un semplice supereroe in maschera.

Elemento a favore nella costruzione dei plot di Batman Begins e Il cavaliere oscuro (meglio metterli insieme perché là dove terminava il primo film, il secondo subito comincia, in un continuum temporale che esemplifica tutta la portata eversiva concettuale del manifesto coniato da Nolan su Batman) è la scelta del cast: Morgan Freman, Michael Caine, Gary Oldman, Cillian Murphy sono il sintomo di una volontà da parte di Nolan di restituire quella complessità che i fumetti di Alan Moore davano già su fumetti come The killing Joker, da cui sono state tratte intere scene con rimandi rivelatori, come nella magnifica sequenza dell’interrogatorio di Batman al Joker in cui il primo, dopo aver chiuso la porta con una sedia, picchia violentemente il Joker.

A differenza di Burton e Schumacher Nolan ha preferito eliminare due elementi molto importanti che costituivano sfumature decisamente fumettistiche ai precedenti film: l’ironia e l’erotismo, elementi che contribuivano ad una sorta di sdrammatizzazione della narrazione e che facevano tirare un pò il fiato tra una lotta e l’altra. A Nolan questo pare non interessi e ha di conseguenza costruito film senza pause, meccanismi che ribaltano la concezione del “cinema da fumetto”, andando nel primo film a rappresentare una nuova Gotham semi futuristica, nel secondo gli elementi dell’azione aumentano e i vari livelli si intersecano tra di loro, interagendo come in un film di Mann. E il personaggio di due facce non è nemmeno più un cattivo da passerella come nel film di Schumacher, ma una vittima della follia del Joker. Forse è il personaggio più affascinante del film. Il cavaliere oscuro, peraltro, ha una chiusura scenica memorabile: fugge via in sella alla moto-carro armato.

Oggi, Il cavaliere oscuro di Nolan è il miglior modo di investire denaro in quel di Hollywood. Poteva essere un film molto meno rispettabile e complesso, invece va oltre e desta stupore. I due Batman sono le cose migliori fatte da Nolan, un cineasta così freddo e calcolatore che dovendo lavorare ad una grossa produzione su commissione da Hollywood riesce a raggiungere quell’ulteriore scarto che manca al suo cinema, trovando il cuore pulsante della materia. E’ un dato di fatto che un cineasta cosÏ poco inventivo (Shyamalan con molti meno soldi è riuscito a fare film molto belli e assolutamente incompresi) riesca così bene a cimentarsi nelle grosse produzioni. E a trasformare gli effetti speciali in un magnete di violenza particellare riportando alla mente le acrobazie dei vari Mann e Peckinpah.

A proposito dell'autore

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Classe 1981, co-fondatore di CineRunner, ha iniziato come blogger nel 2009, ha collaborato con Sentieri Selvaggi. I suoi autori feticcio sono Roman Polanski e Aleksandr Sokurov. Due cult: Moulin Rouge (2001) e Scarpette Rosse (1948).