Divergent

Futuro imprecisato. La sedicenne Tris Prior è considerata una ragazza "divergente", ovvero non apprartiene a nessuna delle 5 categorie in cui è suddivisa la società. Quando scopre una cospirazione per eliminare tutti i divergenti, inizierà a gurdarsi le spalle.
    Diretto da: Neil Burger
    Genere: avventura
    Durata: 139'
    Con: Shailene Woodley, Kate Winslet
    Paese: USA
    Anno: 2014
5.8

In un futuro distopico l’umanità si divide in 5 classi dette fazioni, con l’obbiettivo di ristabilire l’ordine nella società. Le fazioni sono basate su un valore che le contraddistingue: la conoscenza per gli Eruditi, ovvero la bontà per gli Abneganti, il coraggio per gli Intrepidi, l’onestà per i Candidi e l’amicizia per i Pacifici. La giovane Tris Prior, nata da una famiglia di Abneganti dovrà scegliere in quale fazione proseguire il resto della vita. Ma Beatrice è una divergente, non catalogabile in nessuna fazione.

La nuova serie cinematografica Divergent proviene dalle pagine del romanzo scritto da Veronica Roth, primo di una trilogia di libri. C’erano grandi aspettative da questa nuova trasposizione di un nuovo bestseller mondiale, essendo questa la fase in cui Hollywood pare aver trovato nel filone dei franchise per “Young Adult” il segreto di un nuovo, straripante successo, di cui la saga di Hunger Games è attualmente il maggior esponente.
Le similitudini soprattutto visive tra le due saghe sono evidenti, ma si tratta di una vicinanza che è presente già nella fonte letteraria e che il film replica senza innovare molto. Perché Divergent di suggestioni visive ne regala poche: la rappresentazione scenica di un mondo post-guerra è concettualmente ed esteticamente già vista in molta sci-fi precedente, nonostante il regista Neil Burger confezioni il film in modo più che discreto.
Pur non dichiarando nulla di nuovo, i punti d’interesse e di forza di Divergent quindi sono tutti nel contenuto e nel contesto, nella natura politica della storia che, seppur a misura hollywoodiana, non risulta banale, per un prodotto che, al fine, acquista di senso del ritmo e dell’azione.
La divisione in classi nella società di Divergent prima che strumento di ordine pacifico, è arma di controllo. Ognuno ha la sua funzione, ognuno è il tassello di un puzzle, all’interno di uno status quo che non può cambiare. Ovviamente l’arrivo di Beatrice, divergente, è un terremoto sociale notevole. Quest’ultima è un’eroina non incasellabile in nessuna parte delle 5 fazioni, ed è, nell’economia della narrazione, l’elemento sociale fuori controllo che può far crollare l’ordine prestabilito.
La protagonista afferma la propria individualità e molteplice peculiarità, in un mondo distopico basato sulla rigida strutturazione sociale, dove non è possibile alcuna variazione caratteriale, arriva qualcuno che può e vuole essere tutto, anche a costo della vita.
Sommando le parti quindi, Divergent appare come un’operazione riuscita, sicuramente non originale ma che contiene in sé gli elementi tipici dell’avventura, risolvendosi in un action che porta alla ribalta il teorema di una rivoluzione contro un sistema autoritario, trasformandosi in ingranaggio narrativo adatto, funzionale a questo nuovo tipo di blockbuster per ragazzi. Piaccia o meno, si tratta ormai di una formula consolidata.

A proposito dell'autore

Avatar photo

20 anni, diplomato al liceo linguistico. La passione per il cinema lo ha travolto dopo la visione di Pulp Fiction. Ha frequentato un workshop di critica cinematografica allo IULM. I sui registi di riferimento sono Tarantino, Fincher, Anderson, Herzog e Malick. Ama anche anche il cinema indie di Alexander Payne e Harmony Korine. Oltre che su CineRunner, scrive anche su I-FilmsOnline.