Pacific Rim

La Terra viene invasa dai Kaiju, temibili invasori provenienti dalle profondità marine. Per fronteggiare le armate le nazioni mettono in piedi il progetto Jaeger, basato sulla costruzione di robot simili agli invasori. Avrà inizio una lotta senza esclusione di colpi.
    Diretto da: Guillermo del Toro
    Genere: fantascienza, azione
    Durata: 131'
    Con: Idris Elba, Rinko Kikuchi
    Paese: USA
    Anno: 2013
7.2

Da tempo Guillermo Del Toro voleva realizzare un film che riportasse in auge due archetipi fondamentali della cinematografia fantascientifica giapponese: gli enormi mostri chiamati Kaiju che si scontrano con altrettanto giganteschi robot, un concept che, nel tempo, ha fatto la fortuna di tantissimi anime e manga.
Con Pacific Rim quindi, il regista messicano è riuscito a trasporre sul grande schermo un’idea che covava da anni nel cassetto, un film totalmente dedicato a un apocalittico scontro tra robot guidati da esseri umani e mostri provenienti dalle profondità marine.

Un’idea di spettacolarizzazione questa, condivisa non solo da Del Toro ma anche da un’intera generazione di spettatori, cresciuta con Neon Genesis Evangelion, Gundam, Mazinga Z e monster movie vari e che non vedeva l’ora di un film simile.
Il regista de Il labirinto del Fauno non tradisce le attese e le promesse, Pacific Rim affascina sia con l’ideazione futuristica dei mastodontici Robot chiamati Jaeger, sia con gli altrettanto imponenti Kaiju. Peccato che nelle due ore abbondanti del film il fascino è relativo al piacere fanciullesco della visualizzazione dei robot e dei mostri protagonisti della pellicola, perché se parliamo di cinema il discorso su Pacific Rim si fa piccolissimo.
Fin dalle prime scene è chiaro che si voglia far passare la costruzione narrativa in secondo piano. Difatti le cause e le conseguenze che saranno il motore del film sono risolte nei primi cinque minuti, e poi è solo una battaglia bene contro male dall’esito scontato.
Ma la poca rilevanza che viene data all’intreccio non può essere giustificazione per una sceneggiatura superficiale, che nonostante la semplicità riesce a incappare in vistose falle di racconto seguite da una banalità per i personaggi umani troppo estrema per essere vera. Ognuno è uno stereotipo, una macchietta, dei corpi senza sostanza.

Si potrà dire che il film è stato concepito così, che l’interesse prioritario era mostrare solo lotte tra gli Jaeger e i Kaiju, ma se la risposta fosse questa non si capirebbe la presenza di un regista abile come Del Toro, capace di pellicole molto più interessanti anche dal punto di vista del contenuto e che qui semplicemente scompare.
In Pacific Rim non c’è guizzo registico, non c’è anima nel mostrare i combattimenti, difatti il senso di meraviglia visivo e lo spettacolo cinematografico danno la sensazione di una fantascienza stordente che invece di ammaliare lo spettatore lo tramortisce, “grazie” anche a un 3D più inutile che mai. I 190 milioni del budget si vedono tutti certo, ma i soldi e lo show massiccio di effetti speciali non salvano un film totalmente assente di materia emozionale, di interesse verso i suo personaggi e incapace di far breccia su un pubblico diverso da quello che Pacific Rim si era già prenotato di conquistare.

Pacific Rim ci prova pure a non essere un film furbo fatto solo per una platea dichiaratamente adolescenziale, ma spunti come la propaganda in tempo di guerra, i collegamenti uomo-macchina, i rapporti d’interconnessione mentale tra piloti sono fiamme flebili che si spengono presto e cadono nel dimenticatoio, e nella memoria rimangono brutte operazioni di scrittura retorica come i quasi cameo degli Jaeger di Russia, Cina e Australia, a favore di un assolo del robot made in Usa, vecchio e scassato, ma sempre e comunque migliore di tutti, anche dei suoi colleghi più tecnologici.
Dispiace vedere un attore talentuoso come Idirs Elba, qui nel ruolo del generale Pentecost, sprecarsi in un cast mal assortito che gioca a chi recita peggio.
Sicuramente Del Toro si sarà divertito a girare il film, come si saranno divertiti i milioni di fan che lo aspettavano, anche chiudendo un occhio sulle lacune della pellicola, purtroppo per chi cercava sprazzi di cinema, Pacific Rim sembrerà un film come tanti altri, dimenticabile e poco appassionante, e facilmente bollabile con la frase: “Ci sono i mostri, ci sono i robot…..”.

A proposito dell'autore

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20 anni, diplomato al liceo linguistico. La passione per il cinema lo ha travolto dopo la visione di Pulp Fiction. Ha frequentato un workshop di critica cinematografica allo IULM. I sui registi di riferimento sono Tarantino, Fincher, Anderson, Herzog e Malick. Ama anche anche il cinema indie di Alexander Payne e Harmony Korine. Oltre che su CineRunner, scrive anche su I-FilmsOnline.