Io e lei

Federica e Marina sono due donne che si amano. Sembrano una coppia ormai affiatata, che sta trovando una propria stabilità, ma Federica a seguito di alcune vicende, inizia a mettere in crisi il rapporto, ponendosi domande sul suo futuro.
    Diretto da: Maria Sole Tognazzi
    Genere: commedia
    Durata: 97
    Con: Margherita Buy, Sabrina Ferilli
    Paese: ITA
    Anno: 2015
6.4

Dopo i generali consensi di Viaggio sola (2013), Maria Sole Tognazzi torna a impreziosire il cinema italiano con un riuscito racconto di coppia, una crisi tra due donne mature che dopo cinque anni di felice convivenza riconoscono vacillante il loro rapporto, date le sotterranee incertezze e paure di Federica (Margherita Buy) e la non incoraggiante risolutezza di Marina (Sabrina Ferilli). Quella di Io e lei è una vicenda dai tratti apprezzabilmente quotidiani, nei fatti e nelle parole, resa ancora più prossima al reale dalle distinte interpretazioni delle due protagoniste, che a conti fatti, è innegabile, tornano sovente sui caratteri che più si addicono loro: la Buy è l’adulta complessata, la Ferilli è la “burina” romana nelle sue variegate sfaccettature. Ma il risultato è convincente, tale per cui le accuse di incapacità di rinnovamento mosse allo stile recitativo della Buy e della Ferilli, dovrebbero cadere miseramente, inutili in quanto miopi di fronte al valore ultimo dell’opera.

"Io&Lei" di Maria Sole Tognazzi

Ed è la sceneggiatura stessa firmata da Ivan Cotroneo, Francesca Marciano e dalla regista in persona, regolata su toni luminosi e naturali, sostenuti deliziosamente dalla colonna sonora di Gabriele Roberto, che predispone sviluppi piacevoli e plausibili. Non si tratta solo di dubbi sulla qualità della relazione omosessuale, ma anche di ricadute etero, nostalgie nascoste, “cali del desiderio”, come argutamente diagnosticato da Marina. Il senso dell’amore e della fiducia reciproci è presentato in veste sincera, confezionato nella dimensione intima del covo d’amore, attorno al quale gravitano gustose figure secondarie (come quella del factotum filippino gay Rolando), oltre alle famiglie, pronte ad accogliere le rispettive “rifugiate”, ma anche a puntare aspramente il dito contro chi il giorno prima faceva brillare la propria cara e quello successivo ne ha incupito l’indole, peraltro suo malgrado.

ioelei5

Il fatto poi che l’interesse carnale si limiti a radi scambi di baci, non si deve interpretare come l’ennesimo episodio di codardia produttiva o di soggetto, non questa volta. Il lesbismo tout-court non necessariamente ospita rapporti fisici accostabili a quelli che Federica percepisce distintamente a casa di suo figlio, e non è affatto da considerarsi innaturale se ne risulta privo, così come è vero l’esatto opposto: coire fra donne è argomento assodato, accadimento regolare. Non v’è alcun obbligo d’approfondire questa tematica sullo schermo, rischiando in qualche maniera di tradire oltremodo la pudicizia in cui si rifugia la sopracitata. Si preferisce lasciare allo spettatore la libertà di immaginare siparietti osé, la cui esistenza in ogni caso non sarebbe illecita (vi si allude nei discorsi fra le primattrici).

ioelei2

Siamo lontani dall’essere di fronte ad un film incompleto, carente di verve e personalità: gli autori della vicenda si sono ben resi conto di come ricorrere a contenuti che destino scandalo, non sempre sia la scelta migliore per acuire la sensibilità del pubblico, nel contesto di dibattiti di largo impatto e coinvolgimento, come contestualmente si rivela la condizione socio-affettiva degli omosessuali. E i numerosi sproloqui dettati da viziate letture del lungometraggio, che pateticamente mirano a screditare l’autenticità dei sentimenti fra Federica e Marina, sono segno tangibile che di strada da fare ce n’è ancora molta.

Qui potete trovare la video recensione di Raffaele Lazzaroni su Io e lei

A proposito dell'autore

Avatar photo

Classe 1995, in anni recenti si è incontrovertibilmente innamorato del cinema, interessandosi a qualunque genere di qualsiasi epoca, ma senza mai perdere la bussola della qualità artistica. Frequenta il DAMS a Padova e cura un suo canale YouTube di critica cinematografica, "Il taccuino del giovane cinefilo".