Falso movimento

Durante un viaggio verso Bonn, l’aspirante scrittore Wilhelm incontra un anziano artista di strada dall’oscuro passato che girovaga insieme alla figlia; un’attrice con cui inizia una fugace relazione e un poeta austriaco. Wilhelm viene a sapere che l’artista di strada era stato un aguzzino nazista. Qual'è il motivo del viaggio di Wilhelm? Solo un falso movimento?
    Diretto da: Wim Wenders
    Genere: drammatico
    Durata: 103
    Con: Rudiger Vogler, Hanna Schygulla
    Paese: GERMANIA OV.
    Anno: 1975
6.5

A differenza di Alice in den stadten (1974), l’operazone di restauro di Falsche bewegung (Falso movimento, 1975) ha come risultato una definizione dei colori e delle sfumature molto più nette. Il quadro che ne emerge è del tutto limpido e l’occhio non deve sottoporsi a nessuno sforzo per concentrarsi su caratteri spesso ambigui e del tutto oscuri. Gà, perché Falsche bewegung è uno dei film più oscuri della filmografia di Wim Wenders. Una commedia esistenziale sospesa, costruita sul nulla, che si dipana per 104 minuti con la solennità di un sogno antinaturalistico e mesto. Wenders parla di quella Germania Ovest (gli anni ’70) con una brillantezza sotterranea e con la convinzione che nulla è in effetti ciò che appare.

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La prima sensazione si avverte dopo la visione è la sostanziale difficoltà che hanno le immagini a comunicare lo stato d’animo dei 5 personaggi in scena. Ad una seconda visione emerge il senso di solitudine e le tracce della Storia ancora vive nella figura dell’ex-aguzzino nazista, che tenta di riportare alla memoria (memoria che gli provoca spesso reazioni di epistassi) fatti che forse vorrebbe dimenticare. Wenders indugia su piccoli fatti, ponendo leggere pennellate di umorismo e di sospensione della nettezza di sguardo su una storia che non c’è. Il protagonista Wilhelm (Rudiger Vogler) è estremamente antipatico e volitivo, non riesce mai ad esternare emozioni di paura e di disgusto, apatico nello sguardo e nei modi di fare. Ma forse è solo un depistaggio operato dal regista tedesco. Lo scopo di Falsche bewegung è un altro. Mettere in scena i luoghi di una disfatta morale passata che ancora vive negli occhi di un popolo in cerca di identità. Il senso del restauro e della visione (o ri-visione) accomuna la curiosità per un plot narrativo inconsueto al bisogno di time machine, di tornare a varcare la soglia di luoghi appartenenti ad un tempo sconosciuto che incombe si fa strada nella memoria inesausta.

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Il Caso si erge a regola narrativa in questa parabola morale sul nulla che è l’esistenza. Wenders dispone la tela drammaturgica come la sinfonia creata da un diapason disarmonico. Quando Wilhelm viaggia incontra persone con le quali per puro caso instaura in legame. Senza un perché. La capacità di Wenders di collegare per puro caso elementi in perfetta diacronicità tra di loro crea un unicum raro che va oltre le apparenze. La regia di Wenders chiude lo sguardo su ogni falso movimento dei personaggi. Questo balletto sperimentale gioca a favore di una decostruzione pavida degli elementi in gioco. Sottoporre le proprie storie al giudizio della mdp è una cosa che pochi registi sanno fare. Ma solo Wenders ha dimostrato di possedere il fattore X nel trascendere l’immagine in un altro tempo non ancora ben definito.

A proposito dell'autore

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Classe 1981, co-fondatore di CineRunner, ha iniziato come blogger nel 2009, ha collaborato con Sentieri Selvaggi. I suoi autori feticcio sono Roman Polanski e Aleksandr Sokurov. Due cult: Moulin Rouge (2001) e Scarpette Rosse (1948).