Carey Mulligan, inglese (Westminister) classe ’85, è un’attrice dal temperamento delicato, una figura quasi esile, mitigante un sorriso coronato da magnifiche fossette che imprimono grazia al suo volto discreto, dalla chioma sempre corta e sbarazzina.

La carriera dell’attrice inizia subito con una grande produzione inglese, l’adattamento (9 versioni, tra televisione e cinema) del romanzo di Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, del 2005, una commedia in costume, piuttosto garbata, caratterizzata da uno stile televisivo piuttosto piatto, frontale, con una narrazione sempre lineare, un ritmo blando e a tratti piuttosto piacevole, anche grazie alle caratterizzazioni dei personaggi femminili, su cui spicca Keira Knightley, qui candidata all’Oscar come miglior protagonista. Carey Mulligan interpreta una delle sorelle Bennet, Kitty, il cui sorriso sbarazzino è l’unica cosa che rimane in mente della performance.
Dopo alcune partecipazioni in serie tv, arriva la parte che le regala la prima nomination all’Oscar, per la produzione hollywoodiana (USA/GB) An education, diretto dalla danese Lone Scherfig. Una volta centrato il bersaglio della prima performance che “buchi lo schermo”, La Mulligan è subito proiettata nell’empireo di Hollywood.
Michael Mann la chiama in una piccola performance dello suo magnificente Nemico Pubblico, autentico bagno digitale che riflette la capacità manniana di perforare le linee di luce prospettica. Si sa, nessuno gira come Mann a Hollywood.
Ma la stella della Mulligan è destinata a brillare ancora grazie a film indipendenti di grande successo come Brothers, di Jim Sheridan, in cui recita a fianco di Natalie Portman e Tobey Maguire; Wall Street Il denaro non dorme mai, di Oliver Stone, seguito del film Wall Street del 1987; il dramma fantascientifico di introspezione psicologica Non lasciarmi, del regista di video clip Mark Romanek, dove compare a fianco di Keira Knightley e Andrew Garfield (The Social Network).
I maggiori successi di Carey Mulligan arrivano nel 2011; Shame (in concorso a Venezia) dell’inglese Steve McQueen, accanto al portentoso tedesco Michael Fassbender e Drive (in concorso a Cannes), meravigliosa prova di regia del Danese Nicolas Winding Refn, con Ryan Gosling.
In Shame Carey interpreta Sissy, la sorella dell’erotomane Brandon. Nel film McQueen riesce a trovare la giusta distanza da cui osservare la malattia di Brandon, la sua ossessione verso il sesso, contro cui la sorella non è altro che un ostacolo. La scena in cui Carey si taglia i polsi e viene soccorsa dal fratello in ospedale porta la recitazione di Carey ad un alto livello di consapevolezza scenica.
In Drive Carey interpreta Irene, una ragazza madre, cui il Driver Gosling da una mano, una ragazza che quest’uomo dalla doppia vita ama e che protegge a tutti i costi dai loschi traffici in cui è caduto il marito Standard, uscito di prigione e che il Driver tenta inutilmente di aiutare.
La scena che si ricorda è quella dell’ascensore in cui il Driver ruba un bacio alla ragazza, per poi pestare a sangue il sicario mandato dalla mafia.
Carey Mulligan è ormai una star affermata Baz Luhrmann e i fratelli Coen la chiamano rispettivamente per Il Grande Gatsby 3D e Inside Llewelyn Davis. Il primo presentato fuori concorso a Cannes 66, il secondo invece in concorso.

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Classe 1981, co-fondatore di CineRunner, ha iniziato come blogger nel 2009, ha collaborato con Sentieri Selvaggi. I suoi autori feticcio sono Roman Polanski e Aleksandr Sokurov. Due cult: Moulin Rouge (2001) e Scarpette Rosse (1948).