Election

Alle elezioni per la presidenza del consiglio scolastico si candida Tracy Flick, studentessa brillante e cinica. Il suo docente Jim McAllister non vede di buon occhio la sua candidatura, e chiede a Paul Metzer, ex giocatore di football, di gareggiare contro di lei.
    Diretto da: Alexander Payne
    Genere: commedia
    Durata: 103'
    Con: Matthew Broderick, Reese Whiterspoon
    Paese: USA
    Anno: 1999
7.5

Election (1999) di Alexander Payne è un High School movie insolito e arguto, che riesce a toccare le corde giuste, suscitando risate ed empatia, sostenuto da uno script solido e ben ritmato, e da una messa in scena altrettanto solida e vibrante.

Il film pone le basi del cinema del regista, del suo sguardo, piacevolmente rassicurante, ma che non risparmia anche qualche bella sferzata attraverso tonalità grottesche. Con la sua opera seconda, Payne prende (non a caso) Matthew Broderick e ne fa un patetico professorino di liceo agli antipodi del Ferris Bueller di Una pazza giornata di vacanza (1986), e lo usa come sguardo su un mondo, quello scolastico americano, pieno di analogie sociopolitiche col mondo vero, con la società americana tutta. Il microcosmo scolastico diventa metafora di tutto un paese, pieno di arrivismi, sotterfugi, imbrogli e frustrazioni.
Nonostante il mood del regista sia molto distante da quello acido e urticante di autori (realmente) indipendenti di black comedy come ad esempio Todd Solondz, Payne a suo modo non risparmia nessuno.
Il suo sguardo indulgente e partecipe – i vari personaggi non sono mai detestabili fino in fondo – riesce a mettere in scena efficacemente le più o meno latenti frustrazioni della piccola e media borghesia americana di provincia.
Il personaggio di Broderick, per quanto patetico e incolore, riesce a trovare una certa empatia con lo spettatore; la sua rivale, una Reese Witherspoon secchiona, antipatica e arrivista riesce, invece, a suscitarne ben poca: di certo non tifiamo per lei, ma con altrettanta certezza si può dire di non riuscire nemmeno a detestarla completamente; poi c’è il bravo ragazzo, ingenuo, rispettoso e accomodante che gioca pulito; e infine il candidato antisistema, una ragazza che reputa le elezioni scolastiche e il sistema tutto, una pagliacciata.
Queste sono le varie tipologie di candidati che si sfideranno alle elezioni che danno il titolo al film: alcuni lo faranno in maniera spregiudicata, non risparmiando colpi bassi, proprio come nelle vere campagne elettorali, e ad orchestrare il tutto, il professor McAllister (Broderick) – tutt’altro che super partes – a giocare più sporco di tutti.

A proposito dell'autore

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Ha fatto e fa cose che con il cinema non c’entrano nulla, pur avendo conosciuto, toccato con mano, quel mondo, e forse potrebbe incontrarlo di nuovo, chi lo sa. Potrebbe dirvi alcuni dei suoi autori preferiti, ma non lo fa, perché non saprebbe quali scegliere, e se lo facesse, cambierebbe idea il giorno dopo. Insomma, non sa che dire se non che il cinema è la sua malattia, la sua ossessione, e in fondo la sua cura. Tanto basta.