Brian di Nazareth

Brian è un giovane giudeo che nasce lo stesso giorno di Gesù. Difatti, tutti lo scambiano per il figlio dell'Onnipotente. Gli accadono le vicissitudini più strane: riceve per errore la visita dei Re Magi, viene contattato dal Fronte Popolare della Giudea e infine viene crocifisso.
    Diretto da: Terry Jones
    Genere: commedia
    Durata: 93'
    Con: Terry Jones, Graham Chapman
    Paese: UK
    Anno: 1979
8.2

Brian di Nazareth (Life of Brian) la terza avventura al cinema dei Monty Python dovette aspettare 12 anni dalla sua uscita nel 1979 per essere visto anche in Italia.
I motivi di tale rinvio sono presto detti: le autorità religiose dell’epoca temevano un film blasfemo che insultasse la religione e la figura di Cristo.

A distanza di anni è ancora lecito chiedersi cosa realmente i censori videro di tanto scabroso nel film. Forse i tempi non erano ancora maturi, ma sarebbe bastato andare oltre le proprie vetuste posizioni e accorgersi con gradita sorpresa che i Monty Python avevano realizzato un opera laico-moderna, che lasciava completamente sullo sfondo il personaggio Gesù e si concentrava sulla deriva fanatica di qualunque fede religiosa con piglio comico e satirico, facendo riflettere ma senza essere offensivi.
D’altronde il più influente gruppo comico dei tempi moderni non è mai stato offensivo, ma una presunta offesa si nota (o si vuol notare) subito, la genialità di un film poco catalogabile è chiaramente più sfuggevole. In ogni caso i Monty Python si accorsero subito che Brian di Nazareth non era un progetto semplice.
I finanziamenti vennero tagliati in tronco quando i dirigenti della Warner giudicarono lo script troppo provocatorio.
Per fortuna che intervenne un certo George Harrison a rimettere le cose a posto. Evitando l’errore compiuto col film precedente (Monty Python e il sacro Graal, 1974) la regia venne affidata al solo Terry Jones mentre Terry Gilliam assunse il ruolo di scenografo e realizzatore delle sequenze animate.
La scelta si rivelò azzeccata perché la regia di Jones non è amatoriale ma ben impostata, lascia spazio agli attori e a una messa in scena curata in modo eccellente.
Il talento visivo di Gilliam è quindi libero di realizzare la bellissima sequenza dei titoli di testa e la sena dell’inaspettato arrivo della nave aliena.
La struttura narrativa è sempre basata su gag e sketch irriverenti ma supportata da un racconto ritmato e divertente: Brian di Nazareth segue la vita e le disgrazie Brian Cohen (interpretato da Graham Chapman) coetaneo e conterraneo di Gesù che si unisce a un gruppo anti impero romano, il Fronte Popolare della Giudea, verrà scambiato per il nuovo Messia, e infine ingiustamente crocifisso.
Come detto prima, nessuna accusa diretta verso il cristianesimo, ma i Monty Python attraverso i loro grotteschi personaggi dipingono un società pronta a credere a tutto e a chiunque. In mezzo a questo contesto quasi tragico, c’è la solita geniale comicità del gruppo, che da il meglio di sé quando accentua il ridicolo in situazioni serissime.
Da modello può essere l’esemplare finale dove alla triste rassegnazione di una morte certa tramite crocifissione, uno dei condannati (il membro del gruppo Eric Idle) comincia ad intonare sulla croce l’inno alla vita più conosciuto di sempre, “Always look at the bright side of life”. Più blasfemi di così…

A proposito dell'autore

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20 anni, diplomato al liceo linguistico. La passione per il cinema lo ha travolto dopo la visione di Pulp Fiction. Ha frequentato un workshop di critica cinematografica allo IULM. I sui registi di riferimento sono Tarantino, Fincher, Anderson, Herzog e Malick. Ama anche anche il cinema indie di Alexander Payne e Harmony Korine. Oltre che su CineRunner, scrive anche su I-FilmsOnline.