La prospettiva camp di Moulin Rouge! è la gemmazione della prospettiva queer di Velvet Goldmine. La presunta freddezza rappresentata, inventata da Velvet Goldmine si riflette nella teatralità cinematografica e “altra” di Moulin Rouge!. Velvet Goldmine e Moulin Rouge! sono collaterali e complementari in quanto fondono l’invenzione nel contesto kitsch dell’epoca in cui sono riferiti. Haynes e Luhrmann convergono nella medesima Opera di ristrutturazione dell’immaginario Musical. Là dove Haynes toglie, Luhrmann accumula, là dove Haynes riflette Luhrmann rappresenta e dimentica ricordando. Il ritratto che Haynes fa degli anni ’70 Luhrmann lo riflette nella belle epoque distorcendo l’ingranaggio immaginifico filtrando il delirio e accompagnando il frame verso la morte. Esattamente come fa Haynes, solo che in Luhrmann il discorso è interno, in Haynes il discorso è esterno. Entrambi si possono definire film di un’altra epoca, come fossero due gemelli separati dalla nascita. Viene in mente il paragone folle, perché fatto tra due film diversissimi, che si fece nel 1994 tra Pulp fiction di Tarantino e Forrest Gump di Zemeckis. I film di Haynes e Lurhmann condividono la stessa ansia di perfezione e il racconto febbrile, concedendo ai propri film l’aura dell’immortalità seguendo due piste differenti ma concentriche, abbandonando l’immaginario poetico per uno prettamente visivo e utilizzando il kitsch come un organismo vivo.

A proposito dell'autore

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Classe 1981, co-fondatore di CineRunner, ha iniziato come blogger nel 2009, ha collaborato con Sentieri Selvaggi. I suoi autori feticcio sono Roman Polanski e Aleksandr Sokurov. Due cult: Moulin Rouge (2001) e Scarpette Rosse (1948).