Lucy

Lucy è una giovane studentessa che vive a Taiwan. Dopo aver subito un'aggressione da una banda di criminali viene sottoposta ad un esperimento, al seguito del quale vede le sue capacità cerebrali aumentare progressivamente. Si trasformerà in una micidiale macchina da guerra.
    Diretto da: Luc Besson
    Genere: fantascienza
    Durata: 89
    Con: Scarlett Johansson, Morgan Freeman
    Paese: FRA
    Anno: 2014
6.1

Lucy è una giovane studentessa che vive a Taiwan. Dopo che un suo amico viene ucciso da un gruppo di criminali, Lucy viene scelta per la sperimentazione di un nuovo tipo di droga: la CPH4 una sostanza sintetica che permette a chi la assume un aumento esponenziale della capacità cerebrale, arrivando fino ad utilizzare il 100% del cervello della persona. Forte di questa nuova condizione, Lucy deve scappare da chi la sta cercando, ma soprattutto dai suoi nuovi poteri.

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Lucy è la nuova pellicola del regista francese Luc Besson, una produzione hollywoodiana che ha aperto il 67° festival di Locarno. Ad incarnare la nuova eroina femminile è Scarlett Johansson, altra donna forte del cinema di Besson dopo il cult Nikita del 1990. La volontà di questo film è ripetere le dinamiche e il successo proprio di una pellicola come Nikita, mettendo al centro una protagonista femminile che in un mondo a lei avverso si ritrova da sola a combattere contro tutti. Ma Lucy purtroppo, è un’ulteriore conferma dello scarso talento di un cineasta come Besson. Un regista che ha avuto un proprio picco artistico a metà degli anni’ 90, azzeccando le uniche regie interessanti della sua modesta filmografia come il già citato Nikita e Leon, per poi perdersi in prodotti di poco valore senza mai trovare un proprio percorso da cineasta.

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Lucy è un action fantascientifico, dove una droga permette a un’innocente ragazza di conquistare poteri soprannaturali, di natura fisica e mentale. Ma Lucy pare una parodia di una parodia, raffazzonato com’è. Besson non ha il tocco del grande narratore, e riesce ad annoiare ed allontanare il pubblico anche in una pellicola che si presume adrenalinica e breve nella durata (solo 82 minuti). Con queste premesse, Lucy non ha nemmeno la forza dell’onestà di racconto: talmente poco curato nei suoi aspetti che anche un canovaccio di sceneggiatura così semplice come quello di Lucy riesce a creare vistosi buchi di trama. Uno su tutti, perché i villain sono così idioti? Perché non capiscono che potrebbero fronteggiare Lucy utilizzando anch’essi la droga?. Quello che provoca Besson è ilarità e un po’ di pietismo cinematografico, amplificato da dei vezzi da regista amatoriale come inquadrature “metaforiche” sul mondo animale, o effetti speciali integrati in modo pessimo con la messa in scena.

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Complice anche una Johansson più spaesata del solito, Lucy cade oltremodo quando cerca di darsi un tono, con imbarazzanti spiegoni sullo scopo e sull’origine della vita, con un immaginario scenico che affoga nel kitsch e ovviamente non arrivando da nessuna parte, con una pretenziosità che non si può permettere. Così oltre a una storia già vista (il riferimento più recente è Limitless di Neil Burger), e che abbandona presto l’unico spunto interessante del suo discorso, quello delle possibilità umane e come migliorarle, Lucy si candida come una delle visioni peggiori dell’anno di un regista ancora troppo considerato, rispetto alle sue reali capacità.

A proposito dell'autore

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20 anni, diplomato al liceo linguistico. La passione per il cinema lo ha travolto dopo la visione di Pulp Fiction. Ha frequentato un workshop di critica cinematografica allo IULM. I sui registi di riferimento sono Tarantino, Fincher, Anderson, Herzog e Malick. Ama anche anche il cinema indie di Alexander Payne e Harmony Korine. Oltre che su CineRunner, scrive anche su I-FilmsOnline.