Thor The Dark World

Il supereroe Thor è chiamato ad un'altra prova di coraggio: trovare una misteriosa forza chiamata Aether la quale, se messa in mano al malvagio Malekith, scatenerebbero una potenza tale da ridurre il Pianeta Terra in cenere.
    Diretto da: Alan Taylor
    Genere: fantasy
    Durata: 112'
    Con: Chris Hemsworth, Natalie Portman
    Paese: USA
    Anno: 2013
5.6

Dopo il film del 2011 diretto da Kenneth Branagh, la regia del sequel dedicato al supereroe Thor passa nelle mani d Alan Taylor, conosciuto per aver diretto alcuni episodi di serie tv di successo come Mad Men e Il trono di Spade.

In questa seconda pellicola della Fase due (cioè Post Vendicatori) dei Marvel Studios, Thor (Chris Hemsworth) deve affrontare un antico nemico, il malvagio Malekith, desideroso di far ripiombare l’universo in una perenne oscurità.
In questo sequel la miscela tra humor e dramma non funziona come nel Thor branaghiano, stentando non solo a trovare un equilibrio tra epica e divertimento, ma non riuscendo nemmeno a scegliere un tono preciso.
La parte più seriosa, cioè il conflitto di Thor col nemico di turno, ha uno sviluppo piattissimo e privo di pathos e senso della tensione. Non si prova paura per le sorti di nessuno, anzi si aspetta l’inevitabile e prevedibile conclusione della vicenda senza scossoni narrativi o emotivi.
Per non incupirci troppo, Alan Taylor sceglie di inserire quanto più possibile scenette pseudo comiche, battutine ammiccanti tra i personaggi e continue gag tra un combattimento e un altro, purtroppo nessuna tecnica umoristica funziona sia per la poca originalità delle situazioni che per la scarsa verve nel metterle in scena.
La messa in scena offre un ottimo lavoro scenografico soprattutto sulle architetture del mondo di Asgard e buona fattura nell’utilizzo della CGI, ma ricalca fin troppo da vicino l’aspetto visivo di prodotti come Il Signore degli Anelli e la serie tv Il Trono di Spade.
Non troppo a suo agio come regista di un film ad alto budget, lo stile di Alan Taylor è quanto di più scolastico possibile e si limita ad accompagnare lo scorrere della trama.
Impalpabile quasi tutto il cast che fa il mero compitino nonostante grandi nomi coinvolti come Natalie Portman e Anthony Hopkins. Fa eccezione uno straordinario Tom Hiddleston nei panni del fratellastro di Loki, sono sue le parti più riuscite dell’intera pellicola, grazie a un carisma e a una presenza attoriale notevole riesce a non amplificare i difetti dell’opera, riuscendo persino a rendere il film più vibrante.
La Fase due dell’universo Marvel al cinema non procede bene dopo il dimenticabile terzo capitolo di Iron Man. Ma pare che ormai della riuscita dei singoli film importi poco, basta produrli e farli passare per mattoncini che vadano poi a comporre un grande puzzle finale, sperando nell’eterno affetto dei fan. Ben due le scene post titoli di coda: la prima, introduce un personaggio dal peso importante per i prossimi cinecomic, la seconda è una chiusa ironica e romantica che serve a stemperare maggiormente la furia degli effetti speciali di cui è imbevuto questo action-fantasy.

A proposito dell'autore

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20 anni, diplomato al liceo linguistico. La passione per il cinema lo ha travolto dopo la visione di Pulp Fiction. Ha frequentato un workshop di critica cinematografica allo IULM. I sui registi di riferimento sono Tarantino, Fincher, Anderson, Herzog e Malick. Ama anche anche il cinema indie di Alexander Payne e Harmony Korine. Oltre che su CineRunner, scrive anche su I-FilmsOnline.