Il lato positivo

Pat è un uomo che sta attraversando una profonda crisi personale dopo il tradimento della moglie. Un giorno incontra Tiffany, una donna che ha perso il marito. inizia un rapporto difficile e intenso.
    Diretto da: David O. Russell
    Genere: commedia sentimentale
    Durata: 122'
    Con: Jennifer Lawrence, Bradley Cooper
    Paese: USA
    Anno: 2012
7.4

Sia chiaro fin dall’inizio, Jennifer Lawrence è un vulcano.
Parte con il freno tirato a mano Silver Linings Playbook (in Italia verrà distribuito con il titolo Il lato positivo), il nuovo film di David O. Russell, una commedia che sfocia solo nel finale in un romance assolutamente sofferto, mai ricattatorio, sempre osannato dalla forza di uno script di alto livello, che non cede mai la presa sullo spettatore.
Un film che sbanda più volte, costruisce un perimetro narrativo di false piste, si disperde in una rete di mille tracce interpretative per poi far emergere la vera punta del mélo.

Un film che vive dei suoi tempi magici, che soffre del sangue e del sudore della vita, si sporca sempre con i sentimenti, non abbandona mai la propria vena corrosiva, si sfilaccia, si tende, si allunga, partorisce nemesi e dolori, gioie e conquiste, non si arrende mai.
Un film elastico e mai domo, scritto e diretto da un regista che ha le idee chiare sull’intero progetto, che ha coraggio, che conquista lo spettatore con la forza di personaggi complessi, complessati, tremendi, ingannevoli, studiati con una vena quasi luciferina.
Il regista David O. Russell parte raccontando il dramma di un personaggio (Bradley Cooper) affetto da sindrome bipolare, un uomo che è stato lasciato dalla moglie e che ha perso ogni certezza sulla vita, fargli incontrare una ragazza letteralmente vulcanica, che ha una sindrome depressiva simile alla sua e cambiare completamente tono, rialzarsi, prendendo tutta un’altra piega.
Tra tutti i titoli della stagione, tra Moonrise Kingdom di Wes Anderson, tra Django Unchained di Tarantino, Ted di MacFarlane, la smargiassata autoriale di Paul Thomas Anderson con The Master, Il lato positivo è l’unico che tenti l’altra strada, senza il bisogno di convincere nessuno, di dimostrare un genio registico, di spaccare a tutti i costi il mondo mostrando cose mai viste prima.
Il film di Russell semplicemente si fa largo nel dominio della forma, verso un lido sconosciuto, prendendo di petto personaggi che provengono da un’altra galassia, personaggi che non vogliono né scendere a patti con questo mondo, né rivoltarlo, tentano di capirlo e di introdurre un loro verbo, di accucciarsi in una parte precisa di questo pazzo mondo che è il nostro, sperando forse inutilmente di trovarci un senso.
Menzione speciale per Jennifer Lawrence che dimostra una personalità non comune, è lei stessa a dare un senso al film, con il suo sguardo felino, il suo temperamento orgiastico, profondamente polemico, mai domo, come una serpe dal veleno denso che ribattezza il mondo con la sua essenza di femmina audace, che incontra un uomo e lo divora, prendendosi la sua vita e rubandola agli altri, attuando quello scarto necessario tra realtà e finzione che denota l’incapacita dello schermo di trattenere le immagini.
Il lato positivo funziona come una confessione, un film anti-stress, una deviazione dai naturali codici espressivi della commedia americana.
O forse una sua nuova definizione: dalla depressione alla gioia di vivere si interpone uno spazio di vita incontrollato che dà un tono all’esistenza, ricompone il significato della vita. Russell lo ha capito e lo ha posto al centro della sua commedia folle e in perenne ascesa.

A proposito dell'autore

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Classe 1981, co-fondatore di CineRunner, ha iniziato come blogger nel 2009, ha collaborato con Sentieri Selvaggi. I suoi autori feticcio sono Roman Polanski e Aleksandr Sokurov. Due cult: Moulin Rouge (2001) e Scarpette Rosse (1948).